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domenica 13 ottobre 2013

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA - LUSSO
Lettrice / Lettore scrivono:


PAOLO PONTI
sono, o meglio , mi chiamano paolo, ho letto un pò ,(non molto)delle vostre opinioni e dei vostri desideri; non sono certamente all'altezza culturale che alcuni dei vostri post dimostrano e sottintendono;
desidero solo esprimere una mia personalissima , e quindi discutibile opinione in rapporto al fattore "vita in gesù , e vita in fratellanza, e di sfuggita un impressione sui beni della chiesa. mi perdonerete se esco dalle righe , e saprete sicuramente dare una fraterna modifica a qualche mia errata concezione.
credo che , a prescindere dalla fame del mondo, che non sarebbe sanata dalla vendita dei beni culturali ecclesiali,sia opportuno che la chiesa come ente , assemblea , continui a mantenere alta la fiaccola della cultura. Nei secoli, pur attraverso accentuate storture e distruzioni di beni culturali immensamente importanti, ma appartenenti ad'altre religioni e filosofie, la gerarchia ha comunque provveduto a mantenere accesa la fiaccola della cultura, non quella della libera espressione , ma all'interno della gerarchia sono nati e soppravvivono tuttora menti contrarie alle direttive primarie , menti che hanno portato in tempi moderni all'espressione di pontefici e uomini e donne che hanno saputo rivisitare e far rivisitare il semplice cammino del gesù.
tutto questo all'ombra delle disposizioni di santa romana chiesa , che forse tanto santa non è mai stata , ma che sicuramente ha curato l'esteriorita di una magnificenza delle strutture , che ha tenuto aggregato le anime più semplici ,anime che vedevano ( come è sempre stato per il semplice) le dorature come onore per il santo di cui si chiedeva l'intercessione. diventò indispensabile apparire , e lì si sovvertì il vissuto di gesù ,fermo restando che se le opere culturali non fossero state conservate dalla gerarchia , oggi il mondo intero non potrebbe averne il possesso. ricordiamoci che l'arte è bellezza e ricchezza,e siamo responsabili di fronte al mondo di ciò che non sappamo conservare,
Poi pASSIAMO ALLA RICCHEZZA DEI SINGOLO MEMBRI DELLA GERARCHIA , del come sono entrati in possesso della richezza , e di come la tengono stretta;
dovrebbe essere proibito per legge che un qualunque ministro di una qualunque filosofia potesse accettare lasciti o offerte materiali e tangibili, all'infuori di beni utili allo svolgimento del ministero, invece , ludibrio nel ludibrio la stragrande maggioranza dei ministri ,specialmente cattolici romani, è in grado ,alla propria morte di lasciare ricche eredità ,a discendenti o affini.
questo sconfessa completamente il vissuto di gesù, certo il sacerdote non fà voto di povertà, ma professa un credo di condivisione , e se la chiesa ente mantiene le ricchezze culturali, non deve essere dato al prete crapulone di vivere in mezzo alla povertà dei fratelli; e li la chiesa gerarchia ha una grandissima colpa , di assenza e di vigliacheria , perchè dovrebbe scacciare i mercanti dal tempio come fece gesù, e invece essa li mantiene e sponsorizza ( guardate lo sconcio da padre pio).

dovremmo vivere come fratelli , aiutandoci l'uno con l'altro, e anche la chiesa ,in un mondo in competizione parossistica su tutto , anche nel consumismo,la chiesa dimentica di stigmatizzare la competizione anche nei bambini , e li spinge ad avere avversari e non compagni e fratelli , innescando già il piccolo microcosmo di rivalità che si amplierà da adulti. un ultima cosa sulla fraternità; sapete quante volte ho visto bambini non andare alle gite o colonie acclesiali ,perchè non avevano soldi? un esempio incredibile di freddezza consumistica , e aveva a ben dire GESU', lasciate che i bambini vengano a me ,2 SI DIREMMO OGGI , SE HANNO I SOLDI.

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