MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA
– LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA –
RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
UNA LETTRICE SCRIVE:
Gesù, essendo re, è nato come un semplice
uomo della terra, anzi dimostrò con la sua vita che la ricchezza non faceva parte
del suo insegnamento.
Già nel vecchio testamento essendoci tanti
poveri, Dio diede dei precetti molto chiari su come si dovevano sostenere i
deboli, i poveri e gli stranieri.
Quando Gesù disse al giovane ricco di
vendere tutto e di seguirlo, il giovane si rattristò perché il denaro per lui
era troppo prezioso. Gesù mise in guardia i suoi discepoli dalla cupidigia,
dall'avarizia, dall'egoismo, Giuda ne fu lusingato.
Essere ricchi non è sbagliato, ma a Dio
importa come amministriamo i beni che Lui ci ha dato.
Il cristiano, attraverso i consigli
biblici, vedi Proverbi, Ecclesiaste e Nuovo testamento, imparerà il giusto comportamento da tenere
verso le ricchezze, accettando il concetto biblico secondo il quale i credenti
sono "amministratori" dei beni che Dio provvede, perché “All'Eterno
appartiene la terra e tutto ciò ch'è in essa ...” (Salmo 24:1).
In base a questo principio, il denaro o i
beni che Dio affida all'amministrazione dell'uomo non debbono essere
egoisticamente accumulati o sperperati, ma gestiti per conto di Colui che è il
Signore, messi in opere buone di sostegno per i più poveri.
Paolo mette in guardia Timoteo: “Ma quelli
che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e
funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella
perdizione.
Poiché l'amore per il danaro é radice di
ogni sorta di mali; A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non
siano d'animo altero, che non ripongano la loro speranza nell'incertezza delle
ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne
godiamo; che facciano del bene, che siano ricchi in buone opere, pronti a
dare, a far parte dei loro averi” (I Timoteo 6:9,10, 17).
Noi credenti, così, come Paolo possiamo
dichiarare: “... ho imparato ad esser contento nello stato in cui mi trovo.
Io so essere abbassato e so anche
abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad
aver fame; ad esser nell'abbondanza e ad esser nella penuria.
Io posso ogni cosa in Colui che mi
fortifica” (Filippesi 4:11-13).
Come amministratori dei beni di Dio
avremo il completo controllo del denaro
e delle proprietà che sono state a noi affidate, ma dobbiamo renderne conto al Signore.
Questa attitudine richiede una buona ed
onesta gestione, da curare con profonda riconoscenza a Dio, il Quale ci onora
della Sua fiducia, sapendo che “... dobbiamo tutti comparire davanti al
tribunale di Cristo, ...” (II Corinzi 5:10) e “... quel che si richiede dagli
amministratori, è che ciascuno sia trovato fedele” (I Corinzi 4:2).
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