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domenica 26 gennaio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
UNA LETTRICE SCRIVE:

C’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell’inferno tra i tormenti...
Questa storia la conosciamo tutti, più o meno, Gesù la racconta perché attraverso la sua comprensione capiamo quanto sia utile prodigarsi verso il prossimo bisognoso. Per Gesù la ricchezza è un grande pericolo. Lo dice ai discepoli dell’antica Palestina, ma sembra che le sue parole sono terribilmente vere e attuali, anche per noi.
Il riccone che banchetta e veste sontuosamente è accecato dal suo benessere a tal punto che non vede il povero Lazzaro che “giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco”.
Lazzaro non è un povero qualunque, ma è li, vicino al ricco che incredibilmente non lo considera. Ora la mia domanda è questa...Il ricco è schiavo delle sue ricchezze e noi oggi che uso ne facciamo? Sappiamo gestire il bene che Dio ci ha dato, per metterlo a disposizione di chi è nel bisogno? Siamo noi che possediamo le ricchezze che abbiamo oppure sono le ricchezze che “possiedono” noi, rendendoci così dipendenti e ciechi da non vedere nient’altro che queste?
E fin dove arrivano il nostro sguardo e l’attenzione alle persone?
Spesso e volentieri, non vediamo le piaghe del nostro fratello che ci è vicino perché le cose che abbiamo e le preoccupazioni che accompagnano le ricchezze ci fanno da paravento…o ci portano lontano dalle sofferenze dei poveri.
Non siamo anacronistici, anzi, sembra sempre più necessario l’appello (non facile da raccogliere e scrivere nemmeno per me) a diventare un po’ più poveri, semplici e disponibili verso gli altri. La vita eterna non sappiamo come e dove sarà, ma già da ora possiamo impostarla, vivendo con maggior condivisione di sguardi, di sentimenti, e anche di beni tra noi e coloro che poveri ci vivono accanto, più vicino di quel che pensiamo.
Non lasciamo che siano i cani a leccare le piaghe dei tanti Lazzaro che abbiamo vicino, ma delle loro piaghe prendiamoci cura noi.
A buon intenditore.....DTBG

Luisa Lauretta.

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