MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA –
RELIGIONE – FEDE
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BIBLICA
UNA LETTRICE SCRIVE:
Barbara Benedettelli
AIUTATEMI A CONDIVIDERE, L'ASSOCIAZIONE L'ITALIA VERA
PROCLAMA PER IL 4 FEBBRAIO LUTTO NAZIONALE PER I LAVORATORI SUICIDATISI
DALL'INIZIO DELLA CRISI A OGGI, VITTIME DELLO STATO E DELLE BANCHE.
CONDIVIDETE PIU' CHE POTETE. SE NON LO PROCLAMA LO
STATO LO FACCIAMO NOI, L'ITALIA VERA, QUELLA CHE SOFFRE E CHE AMA, CHE CADE MA
SI RIALZA, SENZA DIMENTICARE CHI NON CE LA FA.
CLICCATE "PARTECIPO" ALL'EVENTO FB E
DECIDIAMO INSIEME COSA FARE QUEL GIORNO.
MA CONDIVIDETE ANCHE CON ALTRI SOCIAL E VIA MAIL TRA
GLI AMICI.
DAL 27 GENNAIO SUL SITO DELL'ASSOCIAZIONE CI SARANNO I
DETTAGLI, PER ADESIONI ALLA GIORNATA DI LUTTO INFO@LITALIAVERA.IT
Se lo Stato non risponde si deve muovere il popolo.
E se lo chiamano populismo non mi importa.
Essere vicini alla gente non è demagogia, è politica
vera, politica nel senso nobile del termine, vicinanza a quel popolo che la
politica deve servire.
Oggi siamo al contrario, è il popolo che serve alla
politica, che termine possiamo coniare per tutto questo?
Politismo?
Io non ci sto.
Non voglio stare a guardare, e vorrei che tanti altri
come me avessero voglia di non stare a guardare, senza forche, ma ristabilendo
noi per primi un principio di giustizia che lo Stato con i suoi politici sta
infrangendo in ogni dove.
La parola dignità ormai è usata solo in riferimento e
detenuti per lo più delinquenti abituali che entrano ed escono di prigione a
causa di un sistema premiale che non dà valore alle loro azioni, o per quegli
stranieri che vengono nel nostro paese senza rispettarlo. Dignità invece è una
parola che va usata prima di tutto verso tutti coloro che sono schiacciati dal
peso di un quotidiano pressante o dalla sofferenza provocata da chi non
rispetta le libertà altrui.
O da uno Stato gestito da uomini incapaci di vedere
nell'altro, nel popolo, umanità.
Io a tutto questo mi ribello così, anche proclamando
una giornata di lutto nazionale che forse lo Stato non proclamerà mai, ma i
cittadini, che di quello Stato sono le cellule, sì.
Barbara Benedettelli, Presidente Associazione per la
tutela dei diritti della persona L'Italia Vera.
Buonasera, premetto che per poter giustamente commentare tali argomenti bisognerebbe conoscere a fondo ciò di cui si sta parlando, pertanto esprimerò un semplice pensiero.
RispondiEliminaLa povertà, purtroppo, è una forte piaga che affligge la società. Il povero si trova, non solo, a non poter sopperire alle proprie esigenze materiali, ma il più delle volte versa anche in una drammatica condizione spiritule.
Ciò non si comprende il più delle volte perchè si tende a dividere l'umano dallo spirituale, senza pensare che le due cose sono inscindibili si deve vivere spiritualemnte ma con un corpo corruttibile e che deve nutrirsi quanto meno dell'essenziale.
In realtà io credo che attraverso il più piccolo dei gesti di solidarietà si possa dare una speranza al cuore e quindi si possa spingere le persone, i poveri intendo, a guardare in alto e poi a desiderare una sola cosa vivere nel SIGNORE che ci delizia di cose spirituali e materiali.
Qualcuno potrebbe dire un piccolo gesto non basta!!!!!! In realtà è il piccolo gesto che conta quando è intriso di amore verso l'altro, il prossimo.
Tuttavia, il piccolo gesto, deve indurre al compimento di altre forme di opere, fatte nelle proprie possibilità e nel modo più umano possibile affinchè la grande opera d' amore possa essere completa.
Il cristiano è colui che ha il compito, il dovere e la vocazione di essere strumento dell'opera di amore che il Signore vuole per tutti. Dare senza pretendere di ricevere e senza pensare che ciò faccia stare bene noi perchè i primi a dover stare bene devono essere coloro che ricevono, altrimenti si può parlare solo di buonismo e di una falsa solidarietà.
Dobbiamo avere nei nostri cuori i poveri della terra perchè sono un bene prezioso e pensare che dietro ad ogni forma di povertà c'è una grande sofferenza e anche se il povero fosse una persona che tende verso il male dobbiamo capire che con tutta probabilità nessuno mai gli ha insegnato la via del bene e e che nessuno lo abbia amato come bisogna amare ogni nostro prossimo.
Prendersela con i nostri governanti è alquanto inutile, iniziamo dai nostri vicini, dallo straniero e dai bambini per far rinascere in loro la speranza.
Avv. Alfonsina Genovesi