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martedì 25 febbraio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA.

Di Argentino Quintavalle - Conoscere l’economia


Dunque iniziamo!
Adam Smith
L’economia, così come la conosciamo, è relativamente giovane.
Fino al 1700 l’economia era molto semplice. 

I Re, i nobili, i Papi, avevano tutto, il resto aveva niente.
Poi intervenne un cambiamento straordinario: la tecnologia. 

Successe che grazie alle nuove conoscenze, ai nuovi mezzi meccanici, ecc., crebbe fra le masse una borghesia, cioè gente senza potere politico ma che stava facendo soldi con i commerci. 

I Re, i nobili, i Papi, ecc. cosa fecero? 

Li fecero lavorare senza dar loro troppi fastidi, ma li tassavano. 

Però li spremevano troppo, così i borghesi si arrabbiarono perché veramente la situazione era diventata intollerabile. 

È così che è scoppiata la rivoluzione francese nel 1789.
Ed è in questo contesto che spunta il primo economista cosiddetto moderno, cioè Adam Smith (1723-1790), che poi non era veramente un economista, ma più che altro un filosofo morale, autore della celebre opera Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, pubblicata nel 1776. 

Un trattato fondamentale, destinato a rimanere per decenni il testo di riferimento della nascente economia politica. 

Siamo a fine ‘700. 

Ma attenzione a una cosa. 

Dobbiamo sapere che di questo Smith, uno scozzese, oggi si dicono molte fandonie, perché certi economisti attuali l’hanno preso a modello per una teoria del tutto diversa da quella del vero Adam Smith.
Smith cosa disse? 

Questo: egli riteneva che, per incrementare la ricchezza del Paese, fosse necessario liberare le forze che guidano i mercati, e in primo luogo consentire il pieno esplicarsi della libera iniziativa economica. 

Detto in altre parole: il governo deve togliersi dall’economia, deve lasciare in pace gli imprenditori e i cittadini, cioè il Mercato.

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