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venerdì 14 febbraio 2014

L'ECONOMIA CONDIVISA - L'ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO

ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
MODI DIVERSI DI CONCEPIRE L’ECONOMIA DI CONDIVISIONE.
Di Argentino Quintavalle


Torniamo ai Neoclassici.
Come già detto, l’epoca degli economisti Classici si chiude più o meno con Marx.
Marx disse soprattutto una cosa: il Capitalismo imploderà su se stesso. Nascono qui (fra '800 e '900) una serie di economisti che reagiscono a Marx, prendono il nome di Neoclassici e dicono che non è vero, il Capitalismo funziona benissimo perché è capace di auto-regolarsi. Alleluia!
I loro nomi: Leon Walras (1834-1910) in Francia, William Stanley Jevons (1835-1882) in Inghilterra, Carl Menger (1840-1921) in Austria, senza neppure conoscersi, formulano i principi di una teoria che affronta il problema economico in modo completamente diverso: è l’avvio della rivoluzione marginalista.
Cosa dicono?
A)   Innanzi tutto la solita balla attribuita ad Adam Smith (vedi Lezione 1), cioè che il Libero Mercato ha una mano invisibile che lo guida, e che il mercato sostituisce la fabbrica come luogo privilegiato dell’analisi economica.
B)    In parole povere si consolida l’idea che l’umanità potrebbe procedere con sicurezza sulla strada di un progresso capace di garantire una prosperità crescente.
C)    C’è una grande fiducia nelle possibilità dei mercati di offrire benessere per tutti e le teorie del laissez faire trovano piena applicazione.

D)   Le tesi di Adam Smith vengono esposte e diffuse in maniera più rigorosa, e grazie all’uso della matematica si penserà di dare una dimostrazione chiara e precisa del teorema della mano invisibile.

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