MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA –
RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA
CONDIVISA
MODI DIVERSI DI CONCEPIRE L’ECONOMIA DI
CONDIVISIONE.
LA FRATERNITA’ COME PRINCIPIO DEL BENE COMUNE
Ho fatto un sogno....una città bellissima, dove tutti si amavano,
dove non c'era tristezza, né povertà.
Dove i bambini potevano
andare a scuola, dove gli anziani venivano accuditi, dove tutti potevano avere
un posto di lavoro e vivere dignitosamente...con una casa, dei vestiti, del
cibo....poi ad un certo punto mi sono svegliata ed ho scoperto la triste realtà.
Alla fermata dei tram,
alle stazioni ed ai supermercati getti una monetina e pensi di aver fatto
chissà che cosa.
Se siamo cristiani
contano ben altri progetti e ben altre attitudini.
C'è qualcosa di antico
in una mano protesa, e muove in noi vecchie usanze insegnatoci sin da piccoli
nel donare quella piccola moneta, che al dire il vero ci sembrerà sempre
inutile.
Oggi, un gesto di carità
se pur lodevole, non cambierà la triste realtà di milioni di poveri.
In 1Giovanni 3:17
leggiamo: "Ora, se uno ha dei beni in questo mondo e vede il proprio fratello che è nel
bisogno e gli chiude le sue viscere,
come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioletti miei, non amiamo a parole né con
la lingua, ma a fatti e in verità."
Essere spirituali, ma
anche realisti, in una società ferita ed ammalata, costa sacrificio, un
sacrificio d'amore.
La Parola di Dio non ci
invita a fare miracoli, ma a prenderci
cura del nostro prossimo.
Non di guarire i malati,
ma di visitarli; di accudire con premura un anziano in casa, custodire in
silenzioso eroismo un figlio handicappato, aver cura senza clamori del coniuge
in crisi, di un vicino che non ce la fa.
Esigente bellezza di
questo Vangelo: prendersi cura del fratello è così importante che Dio lega la
vita eterna ad un pezzo di pane dato all'affamato; è così facile che nessuno è
senza un po' di tempo o di acqua o di cuore, da non poter essere salvo
Nel giudizio ultimo Dio
non pone se stesso al centro, ma si dimentica dentro i diritti dei poveri, dove
sogna un uomo senza fame e lacrime, senza prigioni e malattie, felice e salvo,
simile a Lui.
Il futuro non si
attende, si genera; il nostro cielo, il nostro avvenire è frutto del bene che
io e tu, che tutti abbiamo donato al Lazzaro innumerevole della terra.
Sapete in conclusione,
l'unica cosa che di noi rimane è la nostra capacità di amare, nel tempo e per
l'eternità.
Dio vi benedica.
Luisa Lauretta
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