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mercoledì 12 marzo 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
MODI DIVERSI DI CONCEPIRE L’ECONOMIA DI CONDIVISIONE.
LA FRATERNITA’ COME PRINCIPIO DEL BENE COMUNE



 Ho fatto un sogno....una città bellissima, dove tutti si amavano, dove non c'era tristezza, né povertà.
Dove i bambini potevano andare a scuola, dove gli anziani venivano accuditi, dove tutti potevano avere un posto di lavoro e vivere dignitosamente...con una casa, dei vestiti, del cibo....poi ad un certo punto mi sono svegliata ed ho scoperto la triste realtà.
Alla fermata dei tram, alle stazioni ed ai supermercati getti una monetina e pensi di aver fatto chissà che cosa.
Se siamo cristiani contano ben altri progetti e ben altre attitudini.
C'è qualcosa di antico in una mano protesa, e muove in noi vecchie usanze insegnatoci sin da piccoli nel donare quella piccola moneta, che al dire il vero ci sembrerà sempre inutile.
Oggi, un gesto di carità se pur lodevole, non cambierà la triste realtà di milioni di poveri.
In 1Giovanni 3:17 leggiamo: "Ora, se uno ha dei beni in questo  mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno  e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità."
Essere spirituali, ma anche realisti, in una società ferita ed ammalata, costa sacrificio, un sacrificio d'amore.
La Parola di Dio non ci invita a fare miracoli, ma  a prenderci cura del nostro prossimo.
Non di guarire i malati, ma di visitarli; di accudire con premura un anziano in casa, custodire in silenzioso eroismo un figlio handicappato, aver cura senza clamori del coniuge in crisi, di un vicino che non ce la fa.
Esigente bellezza di questo Vangelo: prendersi cura del fratello è così importante che Dio lega la vita eterna ad un pezzo di pane dato all'affamato; è così facile che nessuno è senza un po' di tempo o di acqua o di cuore, da non poter essere salvo
Nel giudizio ultimo Dio non pone se stesso al centro, ma si dimentica dentro i diritti dei poveri, dove sogna un uomo senza fame e lacrime, senza prigioni e malattie, felice e salvo, simile a Lui.
Il futuro non si attende, si genera; il nostro cielo, il nostro avvenire è frutto del bene che io e tu, che tutti abbiamo donato al Lazzaro innumerevole della terra.
Sapete in conclusione, l'unica cosa che di noi rimane è la nostra capacità di amare, nel tempo e per l'eternità.
Dio vi benedica.

Luisa Lauretta

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